Esilio Celant, nato a Coltura di
Polcenigo nel 1947, ha trascorso un lungo periodo a Milano dove ha frequentato per sette
anni la scuola d'arte dell'Accademia di Brera. Tale studio, anche sul nudo, ha affinato la
sua capacità di disegnatore e ha arricchito di preziose indicazioni compositive la tela.
La figura per Celant, che si sente fondamentalmente un disegnatore, un elemento di
compositivo di grande attrazione; in essa L'artista sa cogliere atteggiamenti sinceri,
espressioni originali, l'identità più vera che un volto o un corpo umano
nascondono
Professor Luciano Tassan
È la festosa, opulenta esuberanza delle nature morte a scaldare i colori di Celant che rende omaggio ai frutti della terra disponendoli armoniosamente e ispessendo la materia cromatica sì da farla apparire in rilievo come fosse formata dalle tessere di un mosaico, importanti tutte, anche le più periferiche che già sognano di trasferirsi altrove non dimentiche di essere figlie della sensazione effimera. Dopo averle trovate tra i girasoli e melograni le particelle neodivisioniste di Celan in futuro potrebbero scegliere nuove situazioni, magari tra i tavolini di un Caffè cittadino ma, è più probabile che rimangano nel luogo incantevole da cui sono partite, situato là, fra le limpide sorgenti del Gorgazzo, incastonato su rocco salde, capaci di generare artisti tenaci come Esilio Celant.
Giovanna Calvo di Ronco